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Sassari e il suo Santuario

L’entusiasmo dei fedeli di quella grande giornata è più facile ad essere immaginato che descritto: la Vergine fu portata trionfalmente in chiesa e da quel giorno la venerazione per la Madre delle Grazie non ha cessato un istante nel santuario di san Pietro, addivenuta meta cara e ambita al cuore di ogni cristiano (Padre Pio Piu).

L’importanza del titolo mariano delle grazie a Sassari e nella Sardegna è evidente nella sua scelta della Vergine come patrona dell’intera provincia francescana minoritica sarda. Nella chiesa di san Pietro in Silki la devozione mariana si è sviluppata a partire dal 1472-73, con il prodigioso rinvenimento di un simulacro della Vergine delle Grazie, a seguito del quale la chiesa è divenuta santuario mariano. In tempi più recenti, mentre infuriava devastatrice la seconda guerra mondiale, Cagliari e altre città vennero ridotte a cumuli di macerie con decine di migliaia tra morti e feriti. Sassari fu una delle poche città risparmiate dai bombardamenti aerei. In quella circostanza, l’Arcivescovo Francescano Mons. Arcangelo Mazzotti, alla fine del maggio 1943, affidò le sorti della città alla Madonna delle Grazie, il cui venerato simulacro era stato momentaneamente portato in Duomo. Nelle pagine dei giornali dell’epoca si legge la notificazione Pastorale del 9 aprile 1943 in cui l’Arcivescovo invitava i fedeli a celebrare il mese di maggio con una fervorosa recita del Rosario in famiglia, e indiceva la settimana mariana in cui tutta la cittadinanza sassarese e gli sfollati potevano recarsi in Duomo a pregare la Vergine delle Grazie, trasferita solennemente dalla chiesa di San Pietro di Silki. I fedeli accolsero con entusiasmo l’iniziativa, non facendo prevalere in loro il terrore dei bombardamenti e riversandosi sulle strade per assistere alla processione. Il corteo era formato dal solo clero: i parroci cittadini portarono in spalla il piccolo simulacro, una novità atta a proteggere i fedeli da pericoli derivanti da assembramenti che li avrebbero esposti a eventuali attacchi aerei. Il mese di maggio a Sassari è per la “gente”. In occasione della Festa del Voto per ognuna delle sette messe giornaliere il santuario è gremito, sin dall’apertura di buon mattino. La gente va al santuario, così come è, magari in ritardo con un buon esame di coscienza, con un bisogno di conversione rinviato. Va per godersi la gioia del pregare davanti al volto della Vergine delle Grazie, immagine di dolcezza e di mitezza.